fondazionepaoletti
15 feb 2022Tempo di lettura: 2 min
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Una donna che ha fatto della sua vita una testimonianza per un mondo migliore. Premio Nobel per la Pace, confida nella possibilità di cambiamento, nella capacità di ascolto e nel rispetto reciproco. Ma solo a patto che ognuno faccia la sua parte. Convinta attivista, proclama la sua battaglia in nome della pace e dei bambini. È stata capace di trasformare una tragica esperienza in un messaggio di speranza per le future generazioni.
Betty Williams nasce a Belfast. È la figlia maggiore di una famiglia mista: il padre è protestante, la madre cattolica e il nonno ebreo.
Nel clima conflittuale dell'Irlanda del Nord, il 10 agosto del 1976 assiste a un tragico evento. È testimone della morte di quattro persone. Tre sono bambini investiti da un auto e il quarto è il conducente stesso. Si tratta di un latitante dell'IRA ( Irish Republican Army), che ha perso il controllo del veicolo perché colpito da proiettili della polizia inglese. Da questo momento, per Betty cresce il senso di frustrazione tanto che decide di raccogliere firme, tra le donne e le madri sia cattoliche che protestanti, per fermare le violenze in Irlanda del Nord. Insieme a Mairead Maguire, zia dei bambini uccisi, organizza una marcia a cui partecipano 10.000 persone, seguita da altri "rally" con centinaia di migliaia di partecipanti.
Subito dopo le due donne fondano la "Women far Peace", poi divenuta "Community far Peace People". Per il suo impegno nella creazione di una società pacifica, Betty ottiene nel 1976 il Premio Nobel per la Pace.
D'ora in avanti Betty viaggia in tutto il mondo e raccoglie la testimonianza di bambini vittime di violenze e disagi. Durante i viaggi comprende che, per creare validi cambiamenti è necessario attuare modifiche legislative per favorire la protezione dei bambini. Le sue campagne, partite dalla terra natìa, sono diventate un appello umanitario rivolto al mondo intero.
Dal 1982 al 2004 Betty continua il suo lavoro di pace negli Stati Uniti. Qui tiene numerose conferenze ed è visiting professor presso prestigiose università. Le vengono conferite diverse lauree honoris causa, tra cui quella in Legge dall'Università di Yale, oltre a numerosi premi e riconoscimenti.
Betty è oggi presidente del "World Centers of Compassion far Children International" e della "Fondazione Città della Pace Basilicata", un progetto modello che prevede un campus di educazione d'eccellenza e l'accoglienza di bambini e famiglie di rifugiati a Scanzano Jonico, su un terreno che era destinato ad essere un deposito di scorie nucleari.
www.fondazionecittadellapace.it
www.wccc-italia.org